Ad Astra, per Aspera
La vera storia di un nome diventato un’azienda leggendaria.
Firmino Savio nasce da una famiglia di contadini di umili origini a San Giovanni al Natisone, in provincia di Udine, nel 1904.
Un tragico evento della storia d’Italia, la disfatta di Caporetto, allontana la famiglia Savio dal luogo di origine, venendo accolta a Firenze.
Uno dei giovani membri della famiglia Savio, Firmino, trovò lavoro a Prato, presso un intagliatore del legno, Strobino, dove imparò il mestiere alla perfezione. Strobino accolse Firmino come un figlio, e lo portò con sé a Milano nel 1932, dove dovette rifugiarsi a causa delle persecuzioni fasciste.
Firmino rimase a Milano fino al 1940, anno in cui decise di tornare a Firenze, patria dell’artigianato e dell’intaglio, città in grado di valorizzare al meglio il suo estro creativo.
Qui, nel 1941, in via del Ronco, nel quartiere di Santo Spirito, raggiunta la minima disponibilità economica, con vero coraggio, aprì una piccola bottega artigiana nella culla del Rinascimento: era il primo nucleo di una attività che, con il trascorrere del tempo, sarebbe sempre più cresciuta.
La prima collezione di Firmino Savio, esperto artigiano intagliatore, era caratterizzata da lampadari in legno, candelieri e torcere intagliate e dorate a mano.
Negli anni ’50 la Savio Firmino ottenne l’attenzione del mercato internazionale, soprattutto quello di Stati Uniti d’America, Sud Africa e Regno Unito, grazie alla sua collezione di esclusive specchiere intagliate e decorate con foglie d’oro, cristalli, ottoni e pietre semi-preziose.
Il buon andamento degli affari e l’aumento della clientela soprattutto internazionale, contribuisce da una parte allo spostamento della bottega in via Santo Spirito, 1, e dall’altra alla partecipazione dei figli all’attività del padre.
Guido, il secondogenito, non ancora diplomato (si diplomerà all’Istituto Statale d’Arte di Firenze a Porta Romana nel 1959) si unisce all’attività del padre nel
1955; Amedeo inizierà invece a lavorare nell’attività di famiglia nel 1967, dopo la morte di Firmino, avvenuta nel 1963.
Negli anni ottanta la Savio Firmino ha ampliato la gamma dei suoi prodotti introducendo la Collezione Ambiente Notte dedicata alle camere da letto. In questi anni, da un ispirato disegno di Guido Savio, prese forma il letto 1696, caratterizzato da un elegante intaglio nastro e fiori. il 1696 è diventato l’emblema della Savio Firmino ed è tutt’oggi, a livello internazionale, il suo prodotto più venduto.
Nel 1979 la Savio Firmino trasferisce la propria sede nel polo industriale di Scandicci (Firenze), che oggi ospita i più importanti marchi della moda e del design italiano.
Gli anni novanta vedono l’ingresso in Azienda della terza generazione Savio: Cosimo, Gregorio e Michela sono oggi alla guida dell’azienda di famiglia insieme ai due figli del fondatore, Amedeo e Guido.
Nel 2008 nasce la Collezione Notte Fatata, i primi mobili per l’infanzia di altissimo livello mai creati. Dedicata ai bambini è stata disegnata appositamente da Guido Savio per celebrare la nascita della sua prima nipote. Una collezione esclusiva e completa di culle, lettini, fasciatoi, castelli e scrivanie per lo studio, è la perfetta espressione dello stile Savio Firmino anche per i più piccoli.
La vocazione all’eccellenza, in questo caso al servizio, fa si che nel 2010 venga costituita una apposita divisione, la Savio Interiors, in cui un team di professionisti interno, costituito da architetti, designer ed ingegneri esperti nella gestione di forniture internazionali, si dedica all’ideazione di concept e allo sviluppo di soluzioni contract, tra ricercatezza e funzionalità, per rispondere con precisione sartoriale ad ogni esigenza specifica d’arredo.
Nel 2013, Savio Firmino, già sponsor per “The Cricket” alla 68° edizione del Festival del Cinema di Venezia, produce il suo primo film “love is a White Horse” per promuovere le nuove Collezioni e trasmettere la magia del cinema e dell’arredamento italiano a tutti gli estimatori dello Stile Savio Firmino.